Il volume è frutto di una ricerca promossa dall’Istituto di Studi Politici “S. Pio V” di Roma
Il volume di cui suggeriamo la lettura contribuisce allo studio delle Città Medie e del loro rapporto con l’innovazione e con le attività economico-sociali.
Nonostante gli sforzi politici di coesione territoriale, in Europa le regioni extrametropolitane e le città di medie dimensioni sembrano influenzate dal magnetismo delle città metropolitane, dalla globalizzazione e dalla concorrenza tra territori. E così, se da parte dei decisori politici a livello europeo vi è un riconoscimento dell’importanza delle Small and Medium Sized Town all’interno dei sistemi urbani (e rurali-urbani), a ciò non sembra corrispondere un effettivo sostegno del ruolo che esse svolgono nei territori, così come delle funzioni di servizio a cui adempiono.
Il lavoro intende dare un contributo e considera le Città Medie, in Europa e in Italia, ne analizza le caratteristiche e ne propone una visione per il futuro, indicando la strada nel valorizzare il rapporto particolare di tali città con l’innovazione e le attività economico-sociali, da un lato, e la capacità relazionale e di aggregazione degli stakeholder territoriali, dall’altro.
Alle Città Medie si propone qui di trovare strategie utili a sollecitare l’interesse dei cittadini e del mondo economico e sociale, riscattando la dimensione umana e sociale che più le caratterizza rispetto alla grande città, osservando quanto molte di esse, si sono evolute proprio in questa direzione, diventando smart e riuscendo a migliorare contemporaneamente l’efficienza, l’equità e la qualità della vita dei propri cittadini.
Lo studio suggerisce di recuperare la dimensione umana e sociale della città, ponendo al centro della loro attività di programmazione e investimento la soddisfazione dei bisogni reali degli abitanti, delle loro priorità e dei loro desideri in termini di vita quotidiana, lavoro, istruzione, cultura, ambiente, sicurezza pubblica e partecipazione alle decisioni riguardanti la loro comunità.
L’analisi si concentra in maniera particolare sul sistema di interazioni che stimolano gli attori a scambiare risorse e creare contaminazioni culturali, che generano flussi che uniscono le diverse parti del territorio, privando i confini urbani di limiti spaziali e attenuando sempre più la relazione tra identità urbana e identità istituzionale. La Città Media è proposta ancora una volta come città-sistema, che travalica i confini amministrativi, con l’agglomerato urbano dilatato, la popolazione e le attività economiche diffuse sul territorio, le condizioni di vita trasformate e le relazioni funzionali modificate.
Rispetto alle grandi città, però, nelle Città Medie le relazioni tra gli attori territoriali sono spesso connesse a un sistema di influenze dipendenti dalla contaminazione per contatti e interazioni che dipende anche da fattori esogeni rispetto ai confini amministrativi della città. In particolare, lo studio mette in evidenza la capacità nelle Città Medie di sviluppare sinergie tra stakeholder appartenenti a categorie sociali diverse (cittadini, imprese, governo della città) che aumenta la possibilità di perseguire finalità collettive di miglioramento del benessere e qualità della vita per i residenti della città. Per questo nelle Città Medie la cooperazione con le imprese e i cittadini sono una risorsa quanto mai preziosa per la co-creazione di un valore superiore a beneficio di tutti e una fonte creativa per l’innovazione aperta ai servizi.
La ricetta a cui approda la riflessione condotta in questo volume propone, da un lato, il coinvolgimento dei cittadini nella co-produzione dei servizi e favorire così un equilibrio efficace tra gestione dei servizi, monitoraggio costante delle esigenze reali e coordinamento con i centri decisionali locali e impattare sull’innovatività e qualità; dall’altro collaborazioni con le imprese del territorio per superare i limiti della loro dimensione media e piccola e per creare distretti industriali o commerciali specializzati e creare occupazione, attrarre capitale umano e favorire la nascita di altre attività economiche.
Introduzione al volume di Eva F. Romeo
Questo lavoro affronta il tema complesso, a volte sfuggente, delle Città Medie nel loro attuale inquadramento tassonomico e normativo ma, soprattutto, nella loro proiezione futura e prospettica, prevalentemente riconducibile all’interazione tra stakeholder e governance, in alcuni casi mediata dalla tecnologia. Il fattore dimensionale “medio” identifica, nella sua relatività, un concetto più ampio e complesso che stimola gli attori coinvolti nella pianificazione e sviluppo a trovare proprie dimensioni relazionali, aggregative e di governo, percorsi di sviluppo appropriati e strumenti, spesso tecnologici, in grado di supportare in modo adeguato un processo evolutivo che assicuri maggiori opportunità di sopravvivenza. La letteratura in questo ambito di ricerca ha messo in evidenza che a livello mondiale il ruolo delle metropoli e delle città, in termini di rilevanza, ha ormai superato quello delle nazioni nella produzione di benessere e qualità della vita. La dinamica “accelerata” delle città come metropoli o megalopoli è sempre più determinante nel processo di costruzione del valore sociale ed economico dei territori. In ragione di ciò, sempre più spesso, ricercatori e studiosi sono orientati a una loro distinta misurazione e valutazione rispetto agli Stati che le comprendono. Nel mondo le città, e in particolare le metropoli, hanno ormai un ruolo determinante nello sviluppo territoriale e tale condizione le trasforma in oggetto rilevante di ricerca secondo diversi punti di vista e differenti approcci scientifici che si focalizzano su una molteplicità di aspetti, primo tra questi, quello della dimensione. Ponendo l’attenzione sulla realtà europea, il tema assume rilevanza particolare in quanto la dimensione media delle città è più compatibile con la realtà socio-culturale, territoriale e demografica. Cultura, storia e demografia in Europa lasciano intendere che, nel futuro, le Città Medie, grazie alla loro capacità di configurarsi quali nodi di una rete, possano avere un ruolo determinante. Si tratta di una “visione” supportata proprio dalla loro conformazione relativamente equilibrata, dalle potenzialità attualmente esplicitate, dal livello relazionale instaurato nelle società, dai processi di governance in evoluzione e dal crescente interesse finalizzato alla collaborazione, alla partecipazione e alla sostenibilità evidenziata da laboratori, progetti e sistemi già attivi. In questo contesto dinamico, l’utilizzo della tecnologia svolge il ruolo di collante e assume la funzione di strumento di progettazione e pianificazione di meccanismi e tecniche di sviluppo per il futuro. Purtroppo, nonostante gli sforzi politici di coesione territoriale, sembra che in Europa le regioni extra metropolitane e le città di medie dimensioni siano, a volte, negativamente influenzate dal magnetismo delle città metropolitane, dalla globalizzazione e dalla concorrenza tra territori. Di fatto, se da un lato vi è un tacito riconoscimento da parte dei decisori politici a livello europeo dell’importanza delle Small and Medium-Sized Town all’interno dei sistemi urbani (e rurali-urbani), dall’altro, purtroppo, il ruolo che esse Cittadini e imprese nello sviluppo delle Città Medie tra innovazione e aggregazione XII svolgono nei territori, le funzioni di servizio e il significato culturale rimangono vittime dell’ambiguità o, in taluni casi, dell’indifferenza. La presente ricerca contribuisce allo studio delle città di dimensioni “medie” e propone una presentazione della loro situazione attuale e prospettica in Europa, illustrando alcuni casi di management e alcune esperienze di aggregazione di stakeholder in grado di contribuire allo sviluppo e alla sopravvivenza di tali realtà urbane. In particolare, si riportano i prevalenti contributi della letteratura scientifica in tema di Città Medie e del loro rapporto positivo con le tecnologie, strumento indispensabile di differenziazione e sviluppo, anche competitivo. L’osservazione di casi ha sottolineato prassi e naturali evidenze emergenti da sperimentazioni e pratiche effettivamente implementate che hanno generato risultati tali da favorire positive previsioni in tema di sviluppo e sopravvivenza degli aggregati urbani definiti “medi”. Dal momento che i concetti di tecnologia, aggregazione e coinvolgimento nello sviluppo delle Città Medie, riportano inevitabilmente al concetto di smart cities, il lavoro si chiude con un’analisi che ha la finalità di fornire indicazioni utili di natura scientifica e manageriale. Infatti, il concetto di smart city associato a quello di sostenibilità, benessere e di qualità della vita, viene contestualizzato in modo da individuare ulteriori percorsi e prospettive da approfondire nel corso di ricerche future.