L’avvio della pianificazione strategica avviene nel 2000, è promossa dal Sindaco, che ne mantiene la delega per tutto la durata del percorso, è guidata da tutta l’amministrazione comunale che è oggetto di una riorganizzazione interna ad hoc, ed è coordinata da un Ufficio tecnico incardinato nel Comune. Il territorio di riferimento è quello comunale, con una popolazione di 92.461 abitanti.
Il primo Piano Strategico “Visione del futuro. Linee Strategiche e strumenti per la Città” è approvato nel 2001. Questo rappresenta la costruzione di un progetto condiviso di città che, attraverso un’analisi critica del nesso esistente tra economia, territorio e ambiente, politiche sociali, formative e culturali, fissa obiettivi di medio-lungo periodo e interventi riconosciuti e sviluppati dalle istituzioni e dagli interlocutori sociali ed economici della Città.
La visione fa riferimento a La Spezia come Città alla riscoperta del mare e viene declinata in 7 obiettivi strategici che restituiscono valore ad antiche e nuove vocazioni produttive, sostengono la crescita di una comunità locale consapevole, attiva e solidale, e si muovono verso l’integrazione nel territorio di area vasta e nel contesto centro meridionale europeo.
Nel 2004 l’amministrazione avvia la revisione del Piano, coinvolgendo la Provincia e altri 5 comuni dell’area vasta, che si concluderà con la sottoscrizione nel 2007 del “Patto La Spezia 2012”.
Il secondo Piano condivide la visione del primo, individuando gli obiettivi strategici in identità, competitività, sostenibilità e solidarietà. Lavorano alla sua definizione amministrazioni locali, attori economici, culturali e sociali. Il territorio di riferimento comprende altri 5 Comuni del Comprensorio con una popolazione complessiva di 218.702 abitanti.
L’ufficio di piano passa sotto l’Assessorato Economia e Piano Strategico. Il Piano, stavolta, più che disegnare una visione di futuro e delineare le conseguenti strategie del territorio comunale, si configura concretamente come strumento per mettere a sistema la progettualità dei diversi attori presenti sul territorio, per allineare gli interventi dei diversi livelli di governo (Comune, Provincia, Regione, Stato) e per estendere la dimensione territoriale della pianificazione strategica all’area vasta.
In particolare, svolge un ruolo importante nel cambiamento del rapporto con la Regione e la programmazione regionale. Il quadro strategico regionale, infatti, dopo un forte pressing del Piano Strategico di La Spezia, assumerà il ruolo centrale delle città, costruendo un bando specifico dedicato alle città capaci di lavorare in una dimensione strategica, di programmazione complessa e integrata.
Nel 2008, con l’intento specifico di razionalizzare tutto il materiale programmatico predisposto perché, attraverso una visione di maggior sintesi possano essere individuate le linee prioritarie di sviluppo della città, per tradurle quindi in programmi, obiettivi, azioni e, soprattutto, in risorse finanziarie, viene approvato per la prima volta il Piano Generale di Sviluppo dove confluiscono e si coordinano tutti gli strumenti di programmazione territoriale. Partendo dal Secondo Piano Strategico per la città, il Piano Generale di sviluppo costituisce, così, la linea di unione tra i documenti di natura puramente politica, come il programma elettorale del Sindaco e le linee di mandato, e gli strumenti finanziari tradizionali, come il bilancio annuale e pluriennale, con lo scopo di concretizzare fattivamente l’individuazione delle risorse finanziarie che possano dare agli obiettivi politici annunciati le “gambe” indispensabili perché questi ultimi possano essere effettivamente raggiunti.
Le quattro vision. Il Piano Generale di Sviluppo è articolato in quattro vision: “i grandi processi di trasformazione” (2 programmi e 6 obiettivi), “un modello alto di città” (4 programmi e 13 obiettivi), “sapere, innovazione e impresa” (4 programmi e 8 obiettivi), “qualità della vita, e qualità democratica: una città dove si sta bene, si partecipa, sai ha fiducia” (1 solo grande programma e 6 corposissimi obiettivi).
Ciascuna Vision viene è corredata delle risorse finanziarie annuali e pluriennali, fino al 2011, articolandosi quindi finanziariamente su un periodo più lungo rispetto a quello del pluriennale e con carattere “scorrevole”: di anno in anno cioè verrà fatto un “punto della situazione” e la verifica dell’efficacia amministrativa raggiunta nell’anno in corso rispetto agli obiettivi e ai programmi prefissati.
Il Piano sarà annualmente aggiornato e costituirà di fatto il nuovo strumento di pianificazione strategica di Spezia.
Nel 2019, l’Amministrazione decide di puntare in maniera prioritaria a rafforzare la principale vocazione identitaria del territorio spezzino concentrando la propria attenzione sul settore della nautica e della cantieristica. Attraverso il progetto bandiera “Il Miglio Blu – La Spezia per la Nautica” la città avvia la creazione di un distretto nautico internazionale e si impegna a definire un piano territoriale strategico della nautica, (Protocollo di Intesa sottoscritto dal Comune della Spezia, la Regione Liguria e alcuni dei principali cantieri della nautica spezzina, giugno 2020). Oltre ad essere un progetto di restyling di una parte importante della Città dove sono presenti le più grandi imprese che si occupano di nautica, il “Miglio Blu” rappresenta un intervento politico formativo e professionale che vede protagonista la Città e tutti coloro che si occupano del settore nautico, favorendo un legame più stretto tra le esigenze occupazionali dei cantieri e la formazione dei giovani e migliorando le sinergie tra il Polo universitario, il Distretto delle tecnologie marine, le imprese del settore della nautica e gli enti di ricerca presenti sul territorio.
Il progetto, infatti, prevede interventi integrati per un totale di 5 milioni di euro volti a integrare l’industria, i servizi e la ricerca presente sul territorio, promuovendo l’accorciamento della filiera produttiva e la sua localizzazione nel contesto spezzino, ad accreditare l’immagine della città della nautica insieme alla promozione delle altre attività economiche del territorio, a migliorare il sistema della formazione con percorsi professionali per la nautica, l’aggiornamento continuo delle competenze, la formazione degli imprenditori del settore nautico e della cantieristica e potenziare l’ecosistema della ricerca specializzato sulla nautica, oltre a interventi di rigenerazione urbana e tutela del patrimonio culturale e naturalistico intorno alla vocazione del mare.
È nell’ambito di tale strategia che nasce anche il progetto strategico “MA.R.E. – MArché transfrontalier du travail et Réseau des services pour l’Emploi” (a valere sul Programma Italia-Francia Marittimo, con capofila la Regione Liguria e il comune di La Spezia soggetto attuatore), volto al rafforzamento del mercato del lavoro transfrontaliero attraverso la realizzazione di servizi congiunti di sostegno all’incontro tra offerta e domanda di lavoro e la costruzione di una rete che coinvolga coloro che operano all’interno dei servizi per il lavoro. Il progetto sperimenta infatti nuove modalità di incontro tra offerta e domanda di lavoro attraverso il rafforzamento della “Rete per il lavoro”, creata dal Comune nel 2017 per la diffusione delle opportunità di formazione e di impiego presenti sul territorio e che oggi conta a livello locale 36 soggetti aderenti, quali associazioni, enti di formazione, organizzazioni sindacali, associazioni datoriali e agenzie per il lavoro.
Questi progetti bandiera, inserti in una visione strategica e in una abitudine alla programmazione territoriale integrata di lunga tradizione, rappresentano oggi i principali strumenti operativi con cui la città intende fare un salto di qualità nella costruzione del brand territoriale della “Spezia-Capitale della nautica”, valorizzando le qualità di un territorio che risponde a questa vocazione in maniera del tutto naturale.