Ancona avvia nel 2014 un percorso di pianificazione strategica per delineare la missione e gli indirizzi che ridisegnino la fisionomia della città nella prospettiva del 2025.
Il percorso prende ispirazione da una precedente esperienza di concertazione territoriale appena concluso con la firma da parte di 40 comuni (47 l’anno successivo) della Provincia di Ancona di un Protocollo d’intesa dell’area metropolitana medio-adriatica per la costruzione di una strategia territoriale integrata e multisettoriale coerente alla Strategia EU 2020, che prevede 5 scenari di sviluppo-progetti territoriali e una selezione ragionata di 300 interventi proposti.
Nasce così STRATEGICANCONA 2025 con l’intento di segnare il passaggio ad una nuova modalità di governo del territorio in cui il Comune, andando oltre alla sua funzione amministrativa, assume un ruolo di regia in un processo di cooperazione che non può essere attuato se non attraverso la valorizzazione delle risorse di tutti, promuovendo il dialogo su scala vasta e rafforzando le relazioni e le reti a partire dal tessuto sociale presente in città.
L’obiettivo è costruire una strategia territoriale integrata e multisettoriale finalizzata a fornire una rappresentazione del territorio e delle sue eccellenze, definire gli scenari e le traiettorie di sviluppo, individuare quei progetti strategici capaci di promuovere lo sviluppo urbano sostenibile e rafforzare il ruolo della città nel quadro della Politica di Coesione.
La scelta di Ancona è quella di puntare a un processo inclusivo, capillare e coinvolgente, per aiutare la città a guadagnare fiducia nel futuro, rafforzare la propria identità, muovere passi verso il cambiamento. Con l’ambizione di mettere a sistema e di valorizzare le risorse locali, attuali e potenziali: risorse economiche (che permangono nei patrimoni privati e aziendali), umane (il grande attaccamento degli anconetani alla propria città, la densità di soggetti associativi), conoscitive (l’amministrazione comunale e le altre istituzioni di scala regionale, l’Università e i centri di ricerca), territoriali (il Porto, la Mole e gli altri grandi contenitori, il rapporto con l’area vasta), paesaggistiche (il mare e i territori limitrofi) e culturali (le arti, il Teatro, l’architettura, l’archeologia, le radici doriche).
Per mettere la comunità attorno ad un progetto di evoluzione si adotta la tecnica Open Space Technology (OST) , un evento che vede oltre 300 partecipanti, organizzati in ben 45 tavoli di lavoro, articolati in 3 sessioni. Una grande assemblea cittadina, coadiuvata da figure di facilitatori nella discussione, che prende luogo in un modo e in un posto ideale, nel cuore di Ancona, la Mole Vanvitelliana, quasi distretto peninsulare della città, misterioso e proteso sul mare, già percorso da tutto e ora fucina in progress di percorsi culturali ambiziosi
Nel 2017 è consegnato ai cittadini di Ancona il documento ANCONA 2025, frutto del lungo processo partecipativo che non ha messo solo a fuoco le priorità di intervento ma soprattutto ha messo in moto un meccanismo di azione e operatività quasi inconsapevole e contagioso che, muovendo dal recupero del rapporto città-mare, ha dotato i possibili artefici del cambiamento che si poserà su altri tratti della fisionomia identitaria di Ancona, dall’entroterra alle periferie.
Ciò che risulta centrale nella visione futura di Ancona è il mare, e le tante declinazioni che da un punto di vista urbanistico, sociale, economico e culturale esso comporta. La visione di Ancona città di mare si traduce in tre macro-strategie.
Ancona Città Porto con il rafforzamento e l’allargamento delle attività legate tradizionalmente all’area portuale (pesca, cantieristica, movimentazioni, trasporti e logistica), ma ne allarga la sfera di azione inglobando il nuovo e ritrovato legame città-porto e spaziando in altri contesti come il diportismo, il turismo internazionale, cultura ed eventi, con significative ricadute sulle attività commerciali della città.
Ancona Città Capoluogo con l’innalzamento della qualità della vita e il benessere dei cittadini, attraverso un miglioramento della fruibilità degli spazi pubblici, della partecipazione alla vita sociale e dell’accessibilità ai servizi e delle opportunità di un capoluogo di regione.
Ancona Città Mole con la valorizzazione della dimensione culturale incentrata sulla struttura più significativa, la Mole Vanvitelliana, intorno alla quale far ruotare i vari elementi istituzionali e informali per ritagliare su Ancona una personalità culturale di spessore internazionale e per fare della cultura una leva di sviluppo sociale, comunitario ed economico.
Tali strategie “atterrano” sulla città con i cinque Grandi Progetti (già avviati e dotati di copertura economica) del Piano Strategico che viaggiano lungo la cerniera mare-terra, dal porto antico al Lungomare Nord. Tre i topics che caratterizzano in maniera trasversale le molteplici progettualità: mobilità sostenibile, rigenerazione urbana e nuove qualità degli spazi pubblici.
Dall’ampio processo partecipato StrategicAncona 2025 ed in particolare dalle molteplici suggestioni e indicazioni, ne emergerà la visione e la strategia su cui Ancona decide di incentrare il progetto per dare realizzazione al Piano Strategico, ITI Waterfront 3.0, una strategia integrata per lo sviluppo urbano sostenibile per cui Ancona ottiene un finanziamento dal POR/FESR 2014-20 di 6,2 milioni di euro risultante prima tra le 5 proposte presentate dalle città marchigiane.