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Osservatorio

Presentazione

Sebbene sia ampiamente riconosciuta la specificità del contesto italiano fatto di tante Città Medie non vi è altrettanta capacità di registrarne in modo chiaro peculiarità e differenze rispetto soprattutto alle grandi città. 

Eppure, le differenze ci sono e sono profonde. A partire dai modelli di sviluppo locale, dei sistemi insediativi e dei processi produttivi che nelle Città Medie offrono un maggiore equilibrio tra produzione di ricchezza, accumulazione di risorse, innovazione e qualità del vivere.   

La cura del territorio, la qualità urbana ed ecologica degli abitanti, la solidarietà, i saperi della comunità, il rapporto tra urbano e non urbano, più della competitività sono punti di partenza e obiettivi delle Città Medie per uno sviluppo urbano-rurale fortemente connesso alle vocazioni tradizionali. È da questo presupposto che riescono sistemi territoriali integrati basati sul radicamento di infrastrutture di mobilità e infrastrutture digitali, su reticoli culturali, ecologici verdi e blu e cicli di vita lenti e su un’organizzazione spaziale degli insediamenti che consente il raggiungimento della massa critica minima per poter beneficiare delle economie di aggregazione senza arrivare però ad innescare le diseconomie connesse alla congestione. 

La facilità a generare rapporti di scambio e fiducia stabili favorisce poi nelle Città Medie quella governance territoriale incentrata sulla cooperazione e collaborazione, tanto celebrata per un raccordo più performante di istituzioni, politiche, programmazioni e attori, e nell’ultimo ventennio ricercata attraverso strumenti ad hoc come la pianificazione strategica (che, non a caso, in queste città ha conosciuto alcuni degli esempi più riusciti in Italia e in Europa). 

Ancora, la spiccata capacità di sperimentare soluzioni ad alto contenuto innovativo e tecnologico ai grandi problemi delle nostre comunità, come traffico, inquinamento, welfare, incentivi alle imprese, fa delle Città Medie un vero e proprio “laboratorio Italia” ricco di buone pratiche trasferibili anche alle grandi città. 

È proprio per risaltare gli elementi distintivi del ruolo propulsore delle Città Medie nello sviluppo futuro del nostro Paese e dell’Unione Europea, che in questa sezione del sito MediAree accendiamo i riflettori sul mondo delle Città Medie e intraprendiamo la costruzione di un Osservatorio delle Città Medie, uno strumento di riflessione che, per sua stessa natura, sarà aperto e dinamico. Sarà costruito, cioè, nel tempo, mettendo insieme materiali di diversa natura: studi, ricerche, pubblicazioni, iniziative, percorsi istituzionali in atto, dibattiti di livello nazionale ed europeo, provenienti dal mondo istituzionale, accademico, centri di alta competenza e il progetto MediAree stesso. Ma sarà, anche e soprattutto, costruito dando voce alle città, avvalendosi del supporto di amministratori e protagonisti delle politiche territoriali per raccontare esperienze e buone pratiche, raccogliere punti di vista e mettere in luce opportunità e vincoli, offrire soluzioni possibili a problemi diffusi e migliorare la capacità di espressione del potenziale territoriale delle Città Medie.

Ci sembra doveroso oggi, di fronte a uno scenario che sta rapidamente cambiando (complice la pandemia) che con l’avvio del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza apre a un nuovo assetto delle politiche di governo del nostro paese mettendo le Città al centro dei futuri driver dello sviluppo, dare un contributo vivo e fertile dal basso, dalle città appunto.

Con l’auspicio, non lo nascondiamo, che sia questa l’occasione di riaprire la questione urbana che in Italia non è mai stata al centro della revisione dell’armatura territoriale, a differenza di quanto avvenuto in molti altri paesi europei dove talora l’architettura istituzionale è stata ridisegnata anche drasticamente proprio a partire dai modelli di sviluppo locale delle città di medie dimensioni. 

Materiali

A Research Agenda for Small and Medium-Sized Towns

La parola all’esperto: Giuseppe Mobilio

La parola all’esperto: Fabio Rugge

La parola all’esperto: Carlotta Fioretti

Le Strategie di Sviluppo Urbano Sostenibile per la programmazione di area vasta della città medie

L’Unione di Comuni, un modello di gestione per le Città Medie? – Atti del seminario

Città Medie in rete per una strategia territoriale unitaria

Investimenti di Next Generation

La parola all’esperto: Roberto Camagni

La parola all’esperto: Paolo Perulli

Città Medie e trasformazione digitale nel Rapporto ICity Rank 2021

Cittadini e imprese nello sviluppo delle Città Medie tra innovazione e aggregazione

Il potenziale delle Città Medie nel Sistema Italia

L’impatto del Covid-19 sullo stato di salute delle Città Medie

Le Grandi Unioni di comuni italiane: un modello per le Città Medie?

La Città Media – Analisi della dimensione territoriale

Piani Strategici

Rimini, un piano strategico di Area Vasta: dal territorio riminese alla Romagna

Cuneo, un’infrastruttura immateriale di innovazione

Ancona, un patto stretto tra amministratori, cittadini e portatori di interessi

Campobasso, una strategia smart tra attrattività e innovazione

Trapani, un sistema costiero per lo sviluppo sostenibile territoriale

Pordenone, sostenibilità e qualità della vita per le future generazioni

Latina, tra mobilità, life style e life science

Brindisi, una rete di città per l’internazionalizzazione, la crescita economica e la qualità della vita

Avellino, tra digitalizzazione, ambiente e turismo

Nuoro, un partenariato permanente di connessioni territoriali e servizi abilitanti

La voce delle città

Pordenone, da città vittima dello spopolamento a Città Media ideale per i giovani

Nuoro, dalla digitalizzazione dell’Area vasta all’accesso ai servizi per i cittadini

Campobasso, centro nevralgico della qualità della vita e dell’accoglienza

Verbania, in trasformazione tra sostenibilità, innovazione, cultura e turismo

Parma, le sfide per un progresso umano, ambientale e sociale

L’Aquila, cerniera tra Città Metropolitana e piccoli Comuni

Cuneo, saper cambiare guardando al futuro

Bergamo, da emblema della pandemia a simbolo della rinascita

Arezzo riparte dalla cultura e dalla sostenibilità

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