La pianificazione strategica a Cuneo, agli inizi del secondo millennio, nasce dalla esigenza di fronteggiare le dinamiche di internazionalizzazione dei mercati e l’irrompere di una nuova concorrenzialità sul prezzo che pongono anche come questione ineludibile quella della dimensione di impresa, uno dei principali fattori di debolezza perché il più delle volte troppo piccola per i necessari investimenti in ricerca e sviluppo e per consentire strategie adeguate di internazionalizzazione.
L’esistenza di una forte economia locale, articolata e radicata sulla piccola e media impresa, caratterizzata in particolare dalla qualità del suo comparto agricolo, l’integrità ambientale del territorio, la carenza di infrastrutture e il conseguente isolamento sono gli elementi che più connotano il territorio cuneese. Il Piano Strategico punta a mantenere l’equilibrio fra forza economica e risorse territoriali, che non è certo estraneo a quella “qualità della vita” percepita a sua volta come un punto di forza del sistema che ancora caratterizza il Piemonte meridionale. E per farlo sceglie di sviluppare al massimo l’interconnessione orizzontale e verticale tra i diversi ambiti amministrativi, a partire dai 54 Comuni del sistema locale del lavoro, per coinvolgere la Provincia e la Regione.
Forte dell’esperienza riuscita dei Piani Integrati (Piani di Recupero urbano, Contratti di Quartiere), che avevano permesso di superare i limiti dei tradizionali strumenti urbanistici per far convergere verso fini comuni le politiche dei diversi settori dell’Amministrazione, con il Piano Strategico si vuole affermare una governance estesa a territori omogenei e collegati, non gerarchicamente, ai livelli superiori di programmazione, investendo maggiormente sul metodo: il processo di pianificazione strategica appunto quale vera e propria infrastruttura immateriale di innovazione per il mondo politico, per i soggetti collettivi e per tutta la comunità territoriale.
La costruzione del Piano Strategico Cuneo 2020 è avviata a fine 2003 con uno studio del contesto territoriale che consente di tracciare una prima fotografia del territorio in una dimensione più ampia di quella locale e di individuare i suoi “confini”. Nessuna città è avulsa dal territorio in cui è situata, nessuna è autosufficiente, e le sue decisioni – non solo urbanistiche – sono sempre più o meno dense di ricadute esterne ad essa. Ciò è ancor più valido per una città di dimensioni medio-piccole come Cuneo localizzata ai piedi di sei valli montane che le fanno da corona e che da essa dipendono non soltanto in quanto capoluogo provinciale. Proprio per questo motivo non è un caso se “il territorio di Cuneo”, quale lo percepiscono in modi e prospettive diverse i suoi abitanti, coincide sostanzialmente con il Sistema Locale del Lavoro (SLL) di Cuneo.
La visione, declinata in 16 obiettivi, ruota attorno a quattro assi strategici: “Cuneo città della conoscenza e dei saperi” incentrato sul potenziamento delle istituzioni e dell’associazionismo culturali e sull’integrazione dell’università e il territorio; “Cuneo città della qualità della vita urbana e del territorio” a partire dalla valorizzazione della montagna come risorsa e cerniera trasfrontaliera e dallo sviluppo di un’urbanistica sostenibile e di un territorio inclusivo, solidale e sano; “Cuneo città attenta all’ambiente e alle infrastrutture” con al centro la salvaguardia della risorsa acqua, il risparmio energetico e l’uso dei rifiuti come risorsa; “Cuneo città dell’economia e dell’Innovazione” puntando a implementare nuove forme di cooperazione e investimenti a sostegno di una forte innovazione strumentale, di prodotto e di processo, del sistema economico-produttivo per affermare quale “marchio” del Cuneese il turismo sostenibile e di elevata qualità rispetto all’offerta ricettiva e dei servizi.
Di questo processo innovativo è artefice, innanzitutto, un gruppo di lavoro inter-assessorile, supportati da coordinatori dei Tavoli di discussione tematica, chiamato a coordinare il percorso di elaborazione del Piano.
Il Piano Strategico di area vasta (54 Comuni e una popolazione di 154.111 abitanti) è approvato nel 2006 e guiderà le scelte e le azioni dell’intero territorio per la decade successiva.
Nel 2015, di fronte a un contesto profondamente mutato, Cuneo intraprende la sua seconda esperienza di pianificazione strategica con un nuovo percorso improntato alla sostenibilità economica, sociale e ambientale.
L’Agenda 2030 e i 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile diventano il quadro programmatico di riferimento in cui delineare la “cornice sostenibile” del nuovo “Piano strategico per lo sviluppo sostenibile – Cuneo 2030”. Qui si bilanciano le tre dimensioni dello sviluppo sostenibile: crescita economica come capacità di generare reddito e lavoro per il sostentamento della popolazione; inclusione sociale come capacità di garantire condizioni di benessere umano (sicurezza, salute, istruzione, democrazia, partecipazione, giustizia) equamente distribuita per classi e genere; tutela dell’ambente o transizione ecologica come capacità di mantenere qualità e riproducibilità delle risorse naturali. Qui trovano realizzazione le iniziative concrete che la Città di Cuneo assume e sta assumendo come esito dei tavoli di lavoro.
Nel 2019 sono discusse le “linee di indirizzo” del Piano strategico CUNEO per lo sviluppo sostenibile.
L’emergenza sanitaria legata all’epidemia da Covid-19 confermano la bontà della scelta politica di orientare il Piano Strategico Cuneo 2030 attorno al paradigma della sostenibilità, declinata nei suoi aspetti sociali, economici e ambientali.
Per fornire risposte alla crisi vengono costituiti 3 Tavoli sui temi dello “Sviluppo Sostenibile”, “Coesione Sociale” e “Nuovo Municipio e viene realizzato un rapporto (prodotto dall’ASVIS) Politiche per fronteggiare la crisi da COVID‐19 e realizzare l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile che offre alla città alcune analisi e riflessioni sull’impatto della pandemia sugli Obiettivi per lo sviluppo sostenibile e suggerisce delle proposte di azione.
Avvalendosi del quadro di proposte contenute nel Rapporto dell’ASVIS e delle iniziative concrete assunte nel periodo maggio – ottobre 2020 come esito del lavoro dei 3 Tavoli, l’Ufficio disegna un progetto complessivo di #Ripartenza Responsabile e Sostenibile che, in estrema sintesi si pone l’obiettivo di preservare la parte positiva del modello di sviluppo elaborato nel Piano Strategico Cuneo 2030, riservando particolare attenzione a integrarla e rafforzarla con una visione realmente sostenibile.