L’Aquila non è più solo la città del terremoto, rappresenta un modello di Città Media che fa da cerniera tra Città Metropolitana e piccoli Comuni. È una città moderna, attrattiva per studenti e ricercatori e, al contempo, per turisti e amanti della cultura e della bellezza; un riferimento per l’Area vasta in ambito economico, sociale, culturale.
Con questo spirito l’azione amministrativa negli ultimi anni, nonostante le difficoltà della pandemia esplosa nel 2020, è stata orientata a individuare, programmare e attuare politiche in grado di indirizzare una città che ha inscindibili legami e connessioni con il territorio circostante, con lo scopo di creare un modello, replicabile, per tutte le realtà mediane del Paese.
La frattura del terremoto del 6 aprile 2009, oltre alla necessità di coltivare memoria, ha sviluppato una rinnovata ricerca di elementi identitari e vocazioni, integrate con la necessità di un nuovo percorso verso il futuro. Indicazioni cristallizzate nella Carta dell’Aquila, manifesto delle Città Medie delle aree interne, sottoscritta con i sindaci di città – Ascoli, Avellino e Carpi – che a seguito della traumatica esperienza di un evento sismico, hanno individuato fattori qualificanti per valorizzare, ognuno con le sue peculiarità, i territori di riferimento.
Innovazione, formazione, cultura e turismo sono le stelle polari per politiche mirate e prospettiche, in grado di sollecitare un intero sistema cittadino, creando una solita rete tra istituzioni, enti di ricerca, aziende, impegnati nel settore culturale o economico-produttivo.
Da questa fortunata esperienza nascono, ad esempio, la scelta del Mise di individuare all’Aquila una delle sei Case per le tecnologie emergenti in Italia, grazie al partenariato attivato dal Comune con i due atenei aquilani e altri prestigiosi enti di ricerca italiani e internazionali, che garantirà il trasferimento tecnologico alle imprese così da consentirne maggiore competitività e potere attrattivo in un tessuto affermato nei campi dell’aerospace o del chimico-farmaceutico.
Grazie alla riconversione delle abitazioni realizzate all’indomani del sisma, in questa città, sorgerà la prima scuola nazionale per la formazione dei Vigili del fuoco, con giovani allievi e allieve che alloggeranno in immobili che 13 anni fa hanno dato riparo agli stessi cittadini che il Corpo soccorreva.
Quella che oggi viene definita transizione ecologica, con bus elettrici, incentivi all’acquisto di bici a pedalata assistita e auto elettriche, è già in corso con investimenti di dieci milioni di euro, in gran parte fondi Cipe ed europei.
L’Aquila sta riscoprendo e riassaporando una vivacità artistica e intellettuale grazie alla capacità – nonostante le limitazioni legate al coronavirus – di istituzioni ed enti teatrali, musicali e culturali, in cui si innesta l’attività della sede aquilana del MAXXI, aperta a maggio 2021: un humus culturale effervescente che in passato la portò ad essere definita dal celebre pianista Arthur Rubinstein “la piccola Salisburgo d’Italia”.
I dati, più che confortanti relativi ai flussi turistici degli ultimi tre anni, inoltre, ci confermano come la narrazione di una città ripiegata su sé stessa, ferma come lo era all’indomani del sisma, stia cambiando anche nella percezione degli italiani benché alcune ferite siano ancora evidenti e i processi di rinascita non siano ancora completati.
Il processo di ricostruzione delle abitazioni private è prossimo ad essere terminato mentre è ancora in affanno la riqualificazione e la restituzione degli edifici pubblici che sconta, come nel resto d’Italia, più di una difficoltà legata a normative spesso farraginose e procedure burocratiche che necessitano di una semplificazione più volte invocata, auspicabilmente nell’ambito di una legge quadro delle ricostruzioni successive alle calamità naturali.
L’aggressione del covid ha imposto delle correzioni nelle politiche amministrative, a partire da quelle che in molti casi hanno visto il Comune, se non sostituirsi, quantomeno affiancare in maniera preponderante, le istituzioni sanitarie. Con questo spirito di collaborazione abbiamo contribuito, in molti casi promosso, campagne di screening che hanno interessato oltre 35mila cittadini, istituto un’unità di crisi comunale e un comitato tecnico scientifico, sostenuto le attività commerciali con provvedimenti in grado di alleviare la crisi legata alle chiusure e alle restrizioni imposte per salvaguardare la salute pubblica.
Come il terremoto, nella sua tragicità, ha rappresentato un’opportunità per questa terra, allo stesso modo la pandemia, con complessità e difficoltà del tutto nuove tanto per il mondo scientifico quanto per chi è chiamato a guidare una comunità, deve essere convertita in un’occasione che qui all’Aquila stiamo cercando di cogliere a pieno.
Con il fondo complementare del PNRR dedicato alle aree colpite dal sisma 2009 e 2016, le esperienze maturate in questi anni nella gestione delle emergenze, L’Aquila ospiterà una sede della scuola tecnico-amministrativa della Pubblica amministrazione e il centro per il Servizio civile universale: elementi che contribuiranno a rafforzare il ruolo e l’importanza della formazione e dell’economia della conoscenza. Progetti che si intersecano con quelli per la rigenerazione urbana che consentiranno di ricucire il tessuto urbano, potenziare gli impianti sportivi e le infrastrutture del centro e delle sue frazioni.